Questa mi sembrava la più giusta premessa prima di portarvi
in uno di questi angoli: la Valle d’Itria! Se l’estate in Puglia viene ormai da
molti associata al Salento (poco più giù, geograficamente), io vi parlerò
dell’estate o frammenti di estate in Valle d’Itria. Si perché per chi voglia
immergersi in qualche giorno di relax, lontano dai canonici e comunque
raggiungibili divertimenti delle spiagge di Gallipoli, la Valle d’Itria è
semplicemente perfetta.
Io ci sono stata (tornata, direi) a ferragosto di
quest’anno, in uno di quei tre-giorni improvvisato in compagnia di un paio di
amici e del mio vento preferito, il maestrale.
Inutile dirvi che chi giunge in Valle d’Itria non può non alloggiare
in un caratteristico Trullo. Dimenticatevi perciò di alberghi o campeggi, e
pernottate in una di queste meravigliose costruzioni secolari, coniche e in
pietra a secco. Sembrano piccole case da hobbit e dormirci dentro lascia
davvero il segno. Io ho trovato questo bellissimo trullo su AirBnb, in una
piccola frazione di Cisternino, in piena Selva di Fasano. Con tanto di
giardino, barbecue ed hamaca. Ma tante e belle sono le strutture in Valle (che
ne è la patria) e tanta è la gente che le mette a disposizione a mò di B&B.
Lascio quindi che il mio itinerario di tre giorni in Valle
d’Itria sia guidato, oltre che ispirato, dal vento di Nord-Ovest.
GIORNO 1 - Una volta raggiunta la quiete del nostro trullo,
non è stato facile convincersi ad andare al mare. Ma siamo in Puglia, mica si
parla di un mare qualsiasi (lasciatemi essere di parte!). La costa adriatica
tuttavia è sempre più ventilata rispetto alla ionica e a ferragosto
naturalmente i tre giorni di maestrale non potevano di certo mancare. Così del
mare abbiamo visto solo le onde e della spiaggia solo un sacco di gente reduce
della nottata trascorsa.
In disperata ricerca di qualche nodo in meno di vento al
Lullabay a Rosa Marina (meta scelta per il nostro non bagno), ci siamo
imbattuti nel "Degustivan", un bellissimo contesto “mobile” in stile gipsy all’ombra di ulivi,
molto anni ’60, dove tra caravan, vestiti usati, dj set e centrifugati
buonissimi abbiamo lasciato scappar via le ore centrali della giornata senza
neanche rendercene conto!
All’imbrunire decidiamo che fosse giunto il momento di far
tappa ad Ostuni, la città bianca. Nota a tutti, no? Si erge su un colle e la si
riconosce in lontananza bella ed elegante come non mai. Questo borgo rapisce soprattutto
con il suo centro storico che si snoda in viuzze strette, in botteghe di
sandali fatti a mano e in ristorantini che sembra facciano a gara per
l’atmosfera più romantica. Noi scegliamo il Bellavista bistrot, caratteristico
per essere in una grotta, ma il 16 di Agosto è impossibile non desiderare un
tavolo sotto le stelle e nel candore del vicolo per concludere la giornata.
GIORNO 2 - Il non bagno del primo giorno in Valle d’Itria lo
riscattiamo il giorno seguente presso la riserva naturale di Torre Guaceto
(area marina protetta). Un trenino-navetta attraversa un viale in cui si
alternano a destra e sinistra colture di pomodori e altri ortaggi della migliore
tradizione pugliese, si giunge ad alte dune di sabbia che solo dopo poco fanno
scorgere la bellezza del posto, con una distesa di spiaggia (per un pezzo
attrezzata, per il resto libera) che arriva fino alla celebre torretta e un
mare infinito (anche se non pulitissimo in quell’occasione per via del
maestrale, sempre lui).
Pranziamo con un panino preso da un chiosco che si serve di
prodotti a km quasi zero (capocollo di Martina Franca, mozzarelle, etc) e nel
pomeriggio ci spostiamo ad Alberobello dove a brulicare, oltre che alle
persone, ci sono proprio i trulli, tanti trulli. Di tutti i tipi, di tutte le
grandezze e ciascuno con un proprio simbolo di riconoscimento sul cono, pagano,
cristiano, magico e/o propiziatorio.
Alberobello, nel suo piccolo cuore
centrale, sembra disegnata. Sono incantevoli queste casette tutte assieme, il
colpo d’occhio è in grado di stupire chiunque, anche chi come me ci è già stato
quelle solite due, tre, quattro volte l’anno!
La fame però, tra un trullo e l’altro, si fa sentire e il
richiamo delle famose “bombette” di Cisternino aumenta sempre più! Non vi
descrivo la bontà di questi fagotti di maiale impanati e ripieni di formaggio
(!), ogni tentativo non farebbe giustizia. Vi dico soltanto che nel rinomato
borgo di Cisternino ci sono qui e là macellerie con salette rustiche annesse
dove tra vino della casa e carne (+ bombette) scelta direttamente dal banco
carni si tocca non saprei dirvi quale livello del paradiso culinario (tra le
macelleria più note e testate segnalo “Macelleria da Sante”, “Arrosteria del
Vicoletto”, “Al Vecchio Fornello”).
Non contenti, e più che altro spinti dalla necessità di fare
quattro passi “digestivi” nelle belle vie del paese, ci siamo diretti verso il
bar “Cremeria Vignola”. Il café si trova su
una terrazzina del paese da dove si gode un panorama a dir poco
spettacolare; e il poter sorseggiare un amaro o gustare un ottimo dolce durante
la contemplazione è il valore aggiunto del locale.
Ed è così che abbiamo concluso la seconda giornata del
nostro tour in Valle d’Itria: felici, pieni e soddisfatti.
GIORNO 3 - Terzo giorno di maestrale, bello forte e deciso a
tal punto da farci escludere ogni minima intenzione di raggiungere la spiaggia.
Quindi, dopo una sveglia in totale relax nel giardino del nostro bel trullo,
abbiamo lasciato la Selva e ci siamo diretti a nord, senza meta.
Ancora oggi non riesco a visualizzare nella mia mente il
momento esatto in cui abbiamo deciso di fermarci a pranzo da Santos, una
taverna greca a pochi km dal famoso faro di Savelletri. Fatto sta che ci siamo
ritrovati in questo bel ristorante, curato in ogni dettaglio, e affacciato sul
mare con il suo lido dog-friendly. Il menù è ovviamente a base di pesce e di
qualche specialità ellenica. Il bianco del locale e il blu dell’Adriatico si
scontrano in una perfetta unione cromatica con filari di fichi d’india che
danno vivacità a tutto, persino ai pensieri. Qui oltre a mangiar bene, ci siam
fatti coccolare dal vento e dalla brezza marina che fa da regina in un posto
così bello!
Non abbiamo lasciato molto spazio alla nostalgia da rientro
però. Proseguendo una manciata di km più a nord, la tappa a Polignano a Mare è
d’obbligo, o almeno così ci ha lasciato sempre credere il nostro Domenico
Modugno.
Perdervi nella bellezza di questo borgo non sarà difficile, anzi vi
verrà così spontaneo da credere di aver avuto una Sindrome di Stendhal! A mio
parere Polignano a Mare è urbanisticamente orientata per andare alla ricerca
del mare, è la città stessa a regalare scorci mozzafiato, uno diverso
dall’altro. Così quello alle spalle della famosa statua a braccia aperte del
già citato Modugno; o quello che si gode dalla terrazza del magico laboratorio del
vetro di Peppino Campanella; o ancora, quello che si contempla sul ponte che
attraversa la spiaggia di “Lama Monachile”. Provate poi a varcare l'Arco Marchesale, l'antica porta
della città, e ad addentrarvi nel centro storico: mi darete senz’altro ragione.
Ogni viuzza porta ad una terrazza panoramica, una più bella dell’altra, e avete
idea di cosa possa significare questo al tramonto?
Per noi ha significato voglia di frittura di pesce. Non
voglio rovinare l’atmosfera romantica nella quale mi scioglierei anche io, ma
in Puglia se si inizia a mangiare non si smette più. Prendetelo come un
avvertimento!
Lasciatemi concludere, quindi, con una delle location più
indicate per assaporare il vero “street food” pugliese. Vi do solo parole
chiave questa volta: Torre a Mare, porticciolo, fronte-mare, Cooperativa dei
Pescatori (o anche detta "Osteria del Porto"), tavolini in plastica di quelli rossi e marchiati “Peroni”, frittura
di pesce, panino col polpo arrostito (!) e…va beh nel nostro caso tanto tanto
maestrale!
Devo dire che all’appello mancano tante altre perle della Valle
(Grottaglie, Locorotondo, Martina Franca..giusto per citarne alcune), ma in
soli tre giorni riuscirete a farvi un’idea di quanto è bello questo pezzetto di
Puglia.
Perciò, previsioni del tempo alla mano, caccia al maestrale
e via, rotolando verso trulli, bombette e Valle d’Itria!
PS. I contenuti pratici di questo post potrete trovarli anche sul blog di Viaggi Low Cost per il quale scrivo della mia terra e non solo ;)
PS. I contenuti pratici di questo post potrete trovarli anche sul blog di Viaggi Low Cost per il quale scrivo della mia terra e non solo ;)
la Puglia è meravigliosa.. e forse a breve riesco a venire a fare un bel giro!!
RispondiEliminaBè io sono qui, mi autosponsorizzo come guida! :) anche se, come emerge dall'articolo, sembrerò più io turista che te :)
EliminaChe splendore!!!
RispondiEliminaSilvia
Silvia, lo è! Amo essere di parte quando si tratta della Puglia! E ne ho tralasciata un bel pò! E' inutile, il Bel Paese, con tutti i suoi problemi, riserva sorprese che lasciano continuamente stupiti i suoi stessi abitanti :)
EliminaCome ti ho scritto nell'altro commento sono stata in Puglia per la prima volta solo questa estate... Ma sicuramente ci tornerò presto! Ho trovato un posto splendido, persone gentilissime ed un clima bellissimo!
RispondiEliminaE poi vogliamo parlare del cibo? Io le bombette di Cisternino me le sogno ancora di notte!!!!
E ancora una volta, da pugliese, ti dico che sei SEMPRE la benvenuta :) Ah, e per le bombette.......vabé non farmi parlare và :D
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